venerdì 17 marzo 2017

Capillari? Oggi non sono più un problema.

Un inestetismo della pelle che a noi donne proprio non va giù è sicuramente la comparsa di capillari sulle gambe, che ci ricordano, senza ombra di dubbio, il tempo che passa!
Spesso però, al contrario di quel che si pensa, non è solo una questione di tempo ma la causa può essere anche una patologia di tipo vascolare.
In realtà anche una pelle particolarmente delicata è predisposta alla comparsa di questi fastidiosi inestetismi.
In tutti i casi, però, è possibile intervenire per sfoggiare, di nuovo, una pelle immacolata.
Esistono due tecniche particolarmente efficaci che permettono, con meccanismo diverso, di restringere i vasi interessati rendendoli nuovamente continenti e facendo scomparire il capillare in evidenza.
Si tratta della scleroterapia e del laser.
Per capire meglio in cosa consistono e in cosa si differenziano queste tecniche chiediamo alla Dott.ssa Chiara Santerini di illustrarci i trattamenti, i loro pro ed i loro contro.

Buongiorno Dott.ssa,
questa volta parliamo di un inestetismo molto fastidioso perchè colpisce donne anche molto giovani.
Prima di tutto vorremmo capire se la presenza di capillari è sintomo di qualche problema legato alla salute.
La comparsa dei capillari o telangectasie sottintende una dilatazione del vaso dovuta a perdita di elasticità e contenzione della parete.
Questo è dovuto a molteplici fattori che non necessariamente sono di natura patologica. Le cause possono essere: la familiarità e quindi la predisposizione genetica, disordini ormonali, i farmaci ( esempio la pillola anticoncezionale), lo stile di vita ( fumo, alimentazione, tendenza alla sedentarietà, stazione eretta a lungo, etc), la gravidanza ( aumento della pressione addominale e quindi ridotto ritorno venoso del sangue dagli arti inferiori), traumi e infine l’insufficienza venosa profonda e superficiale. 

Si può intervenire sempre in presenza di capillari o ci sono delle situazioni in cui non è indicato?
Ci sono situazioni in cui è controindicato e situazioni in cui è preferibile farlo con certe precauzioni. Per fare qualche esempio: non si può fare in gravidanza, allattamento, in soggetti ipersensibili o allergici al farmaco che si utilizza, nel diabete, nelle patologie o nel corso di terapie in cui c’è tendenza al sanguinamento etc. Ovviamente il medico nel corso della prima visita deve sempre fare un’anamnesi accurata. 

E' un trattamento con cui si possono ottenere risultati permanenti?
Ci sono situazioni in cui la causa scatenante è cronicamente presente, come per esempio nell’insufficienza venosa profonda e superficiale, e quindi il rischio che la terapia non sia efficace è alto. Questo è dovuto al fatto che la pressione nei capillari rimane costantemente alta e il vaso tende a dilatarsi di nuovo nel tempo. Se c’è anche una predisposizione genetica-costituzionale o dovuta a farmaci, in cui il capillare ha una parete poco elastica, la terapia obliterante andrà ripetuta.
Nei casi in cui invece la comparsa dei capillari è dovuta a cause limitate nel tempo, come può essere la gravidanza, o un trauma o l’assunzione di un farmaco per breve tempo, una volta trattato, l’inestetismo scompare definitivamente.

Scleroterapia e laser: qual’è la metodica che consiglia?
Entrambe le metodiche sono consigliate. Hanno delle indicazioni diverse e quindi è utile, per un medico che si occupa di questa terapia, poter utilizzarle entrambe.

In cosa consistono e in cosa si differenziano?
La scleroterapia consiste nell’iniezione di una sostanza chimica “irritante” dentro il lume del vaso: subito dopo la seduta si determina una vasculite che provoca, nei giorni successivi, la chiusura del vaso per infiammazione.
Il laser, allo stesso modo, provoca una vasculite dovuta allo sviluppo di calore per l’assorbimento da parte dell’emoglobina della luce laser.
Sicuramente, come anticipato, si differenziano nelle indicazioni e nella metodica di utilizzo. La terapia sclerosante funziona meglio sulle aree più estese e sui vasi di diametro maggiore; il laser funziona meglio sui capillari più sottili ed isolati perché l’ago rischia di rompere la parete se il calibro del vaso è piccolissimo.
Le due terapie comunque non si escludono: si possono usare entrambe se coesistono i diversi tipi di telangectasie oppure si può utilizzare il laser dopo la terapia sclerosante come rifinitura.

Quali sono gli effetti collaterali?
Nel caso delle sclerosanti nella quasi totalità dei casi compaiono piccoli ematomi nelle zone di iniezione. In casi più rari e dovuti all’utilizzo di farmaci più aggressivi, si possono osservare pigmentazioni che persistono per qualche mese, la comparsa di nuovi capillari intorno alle zone trattate ( fenomeno detto matting), e la formazione di piccoli trombi che scompaiono nel giro di poco tempo.
Per quanto riguarda il laser, solitamente compaiono delle vescicole che si trasformano in crosticine che cadono in pochi giorni senza lasciare alcun segno. In casi più rari le lesioni da calore si possono presentare come bruciature che, se gestite correttamente dal paziente, guariscono solitamente senza esiti cicatriziali e senza la comparsa di macchie.

Questo inestetismo è presente su gambe e cosce ma non solo. Anche viso e altre zone del corpo spesso sono colpiti. Si può intervenire anche in queste zone?
Si, si può intervenire soprattutto nel viso. In questo caso, trattandosi di capillari molto sottili, l’unica terapia è il laser. Di solito con una o due sedute l’inestetismo scompare.


Ed infine la nostra domanda.

Qual'è la domanda che Le pongono più spesso?

La preoccupazione maggiore è il dolore che si sente. La risposta purtroppo in entrambi i casi è scontata: i due trattamenti non sono indolori. Ma sopportare vale la pena!


Foto del dopo trattamenti capillari Scleroterapia e laser


Grazie Dott.ssa, alla prossima intervista!

La Dott.ssa Santerini rimarrà a disposizione per Accento Fashion per rispondere a tutte le domande su Scleroterapia e laser.




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